Grosseto. “Domenica 26 gennaio pomeriggio mi sono svegliato con una sensazione di malessere. Pensavo che una passeggiata sulla spiaggia mi avrebbe fatto bene, ma il disagio è aumentato e, d’improvviso, è comparso anche un forte dolore al petto. Non avevo mai avuto problemi al cuore in precedenza. Mia moglie ha chiamato un amico cardiologo, che ha consigliato di chiamare immediatamente il 118. Erano le 16”.
Inizia cosi una lettera che Emilio Gozzi ha inviato alla nostra redazione.
“In nemmeno dieci minuti è arrivata un’ambulanza con: una dottoressa, due infermieri e due addetti al mezzo – continua la lettera –. Dopo aver effettuato i controlli, siamo partiti con urgenza verso l’ospedale di Grosseto. Il viaggio è stato rapido. Al pronto soccorso si è svolta subito la visita d’accettazione e una giovane e brava cardiologa ha fatto la prima diagnosi: pochi minuti di attesa e siamo stati trasferiti nel reparto di rianimazione. Erano le 18. La mattina di lunedì 27 gennaio sono stato operato, ho subito un’angioplastica provvidenziale. L’intervento è stato impeccabile: la qualità e la gentilezza dei medici e degli infermieri, così come tutta l’organizzazione, sono state encomiabili”.
“In quei due giorni mi sono ritrovato a riflettere sulla fortuna di poter godere della sanità pubblica. Quanti sono i Paesi al mondo in grado di vantare un simile servizio? La sanità pubblica è composta da donne e uomini che ogni giorno si impegnano per salvare la vita delle persone – termina la lettera -. La nostra salute dipende anche da loro. La salute della nostra sanità pubblica dipende anche da noi. Bisognerebbe ricordarcelo sempre”.