Grosseto. “L’incontro con il nuovo direttore generale della Asl Toscana Sud Est è stato senza dubbio positivo, ma ora ci aspettiamo di scendere nel concreto per dare quelle risposte che da tempo mancano”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono Sergio Lunghi, segretario generale della Uil Fpl Area Vasta, e Luciano Fedeli, responsabile della Uil Fpl Sanità Area Vasta.
“In primo luogo la questione della carenza di personale, sulla quale proprio il direttore si è soffermato lanciando buoni propositi per il 2025 – continua la nota –. Medici, infermieri ed Oss, cui si sommano le carenze di tecnici della diagnostica e altre figure, sono gli aspetti più evidenti per la tenuta di un sistema che rischia, se non c’è un’inversione di tendenza, di collassare e vedere aumentare le fughe verso pensionamenti o privato. Altro pericolo è quello che, se da una parte è evidente un depotenziamento dei presidi ospedalieri, dall’altra c’è un territorio che ,per poter funzionare, necessita altrettanto di figure professionali in grado di far fronte ai bisogni dei cittadini per alleggerire l’accesso al pronto soccorso che, nei fatti, rappresenta in molti casi l’unico presidio presente al quale rivolgersi”.
“Il tutto si aggraverà con l’arrivo dell’estate che, se non vengono presi provvedimenti urgenti, si preannuncia ancora una volta difficile – prosegue il comunicato -. Urge quindi una pianificazione organizzativa che possa contare su risorse umane nuove senza sottoporre il personale sanitario a carichi di lavoro insostenibili o, in alternativa, alla riduzione delle attività sanitarie, misura quest’ultima che andrebbe a provocare l’allungamento delle liste di attesa e disagi ai cittadini. Pressante quindi si farà l’azione della Uil Fpl per questo e per altri problemi reali con i quali il personale e i cittadini fanno i conti giornalmente. Tutte le questioni hanno rilevanza politica spalmata su diversi livelli di governo, ma se da tutti la sanità è considerata priorità, dall’altra si deve interrompere quella stagione di tagli e ridimensionamenti, ai quali si è assistito in questi anni, per dare spazio ad una nuova stagione dove gli investimenti non siano solo sulle infrastrutture e sulla tecnologia, ma sulle professioni che rappresentano il fulcro per una buona sanità”.
“Ma nell’incontro la Uil ha voluto sottolineare altri aspetti critici, quali ad esempio la necessità di ridurre le eccedenze orarie che dal 2020 sono state accumulate dal personale, circa 90.000 ore, senza ricevere alcuna retribuzione – prosegue la nota -. Vi è su questo, e l’azienda si è attivata, la necessità di giungere ad un accordo che superi questa anomalia e riconosca, in forme da concordare, quanto dovuto ai dipendenti. Altro problema è legato alle mobilità interne ed esterne all’azienda, sulle quali i bandi attivati non hanno ancora visto spostamenti del personale, nonostante da parte del personale stesso vi siano attese”.
“Ci sono poi altre risorse regionali derivanti da un accordo con le organizzazioni sindacali disponibili da dicembre e utilizzabili per andare ad abbattere le liste d’attesa, sulle quali dovranno essere presentati progetti specifici che andranno anche ad allargare le disponibilità di personale per le prestazioni aggiuntive utilizzando altre figure professionali come le Oss e tecnici che, grazie al loro lavoro, supportano le attività – termina il comunicato -. Su queste la Uil ha chiesto che si apra il confronto senza ulteriori indugi e si definisca, con le parti sociali, dove investire queste importanti risorse che la Regione ha messo a disposizione”.