Home Colline Metallifere Sanità, il Tavolo della Salute: “Stop ai tagli nelle Colline Metallifere, i sindaci dove sono?”

Sanità, il Tavolo della Salute: “Stop ai tagli nelle Colline Metallifere, i sindaci dove sono?”

di Redazione
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Massa Marittima (Grosseto). “Siamo una riserva indiana nella provincia di Grosseto, e non solo in sanità: in questi ultimi anni l’elenco dei servizi e reparti interi ospedalieri tagliati al Sant’Andrea è lungo, per non parlare poi del territorio, che è stato letteralmente falcidiato”.

A dichiararlo è Paolo Mazzocco, del Tavolo della salute pubblica di Massa Marittima.

“Basti pensare che solo 5 anni fa è stato addirittura soppresso il Distretto sanitario a favore di Grosseto, con il benestare dei sindaci e con alcuni dei quali che, fino a pochi mesi fa, difendevano a spada tratta la scelta ed oggi fanno marcia indietro – sottolinea Mazzocco -. Mi chiedo e vi chiedo: dove erano cinque anni fa?? Dall’altra c’è un Pd che, a voce del suo segretario, si dichiara favorevole, senza dire però che proprio loro hanno effettuato una scelta fallimentare e proprio loro sono i responsabili di questa situazione, riducendo il territorio e i loro cittadini alla riserva indiana della provincia.

A Mazzocco fa eco Luciano Fedeli: “Dal 2015 si sono persi nei presidi ospedalieri provinciali circa 200 posti letto negli ospedali di Castel del Piano, Orbetello, Pitigliano e Massa Marittima, quest’ultima ha visto addirittura dimezzare il numero dei posti letto previsti nel patto territoriale e sopprimere reparti, come la psichiatria, o declassarne altri, come la pneumologia. L’alternativa doveva essere il territorio, ma delle tre Case della salute promesse nelle Colline Metallifere, Massa Marittima, Follonica e Gavorrano, nessuna è stata attivata. Si è invece assistito, con il beneplacito della politica e delle amministrazioni locali, ad uno smantellamento della medicina di base e della continuità assistenziale, con sempre meno medici di famiglia e pediatri. A questo si somma la scarsità di servizi di specialistica come, per esempio, la neuropsichiatria infantile, che rappresenta un vero scandalo per chi cerca cure e assistenza ed è costretto, se se lo può permettere, a rivolgersi al privato per avere risposte”.

“Il ritorno al Distretto – conclude Fedeli è senza dubbio importante, ma non risolve i problemi che sentono sulla pelle e pagano cittadini e professionisti della sanità che possono essere risolti da un’immediata inversione di marcia se si vuole non teorizzare, ma rendere effettivo il diritto alla salute”.

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