Home Grosseto Sanità, la Lega: “Carenza grave di infermieri in Toscana”

Sanità, la Lega: “Carenza grave di infermieri in Toscana”

Interrogazione alla Giunta regionale

di Redazione
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“La carenza di personale infermieristico in Toscana è ancora più grave di quella del personale medico e dalle denunce pubbliche che spesso emergono da parte dei sindacati, si comprende come in molti casi non venga rispettato il rapporto tra personale infermieristico e posti letto. L’ultimo caso è quello denunciato dal Nursind su Careggi, dove, nel reparto di osservazione breve, un infermiere si è occupato del reparto con venti pazienti ricoverati per tredici ore, visto che l’ennesima richiesta di straordinario avanzata al personale in servizio al mattino è andata a vuoto, con l’azienda che ha deciso di lasciarlo da solo”.

I consiglieri della Lega Andrea Ulmi e Giovanni Galli, vicepresidente e membro della commissione sanità, hanno interrogato la Giunta su un tema tanto attuale quanto critico.

“Chiediamo – affermano Ulmi e Galli quali sono i criteri di assegnazione della dotazione organica infermieristica rispetto ai pazienti assegnati, dunque il rapporto infermiere-pazienti., suddivisi per singolo reparto, dettati da ciascuna delle tre Asl e dalle Aziende ospedaliero universitarie toscane; quanti sono i professionisti infermieri che presentano certificazione di non idoneità o invalidità, sia di tipo economico-familiare che fisico suddivisi per ciascuna delle tre Asl e delle Aziende ospedaliero universitarie; con quale cadenza, a livello di governance aziendale, viene eseguito un monitoraggio della dinamicità dei posti letto e dei profili professionali in relazione all’appropriatezza dell’occupazione dei posti letto stessi”.

Tre domande precise da cui capire come si intenda mettere mano ad una situazione che crea oggettivi problemi. “Il personale sanitario, medico ed infermieristico – sostengono Ulmi e Galli con grande abnegazione ha retto il sistema in un momento di grande difficoltà, come quello del Covid, ma quella che era una straordinarietà di un evento è diventato l’ordinario quotidiano. Il Pd concepisce la razionalizzazione delle risorse come puro razionamento chiudendo la falla della diga con il tappo di una bottiglia e questi sono i risultati, con il personale che è ormai ridotto all’osso e pazienti sempre più lasciati a se stessi. Speriamo di avere risposte adeguate e convincenti e non i soliti ‘faremo o risolveremo’ che non diventano mai ‘abbiamo fatto o abbiamo risolto’”.

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