Grosseto. Venerdì 22 settembre, alle 18, al circolo Arci Khorakhané (Spazio 72), in via Ugo Bassi 62 a Grosseto, si svolgerà l’incontro/dibattito sul tema: “Imperialismo, guerra e alternative di sistema – Verso le mobilitazioni antimilitariste di autunno”.
Parteciperanno: Roberto Barocci, del Forum ambientalista di Grosseto, Clelia Formiconi, del Comitato per la pace e il disarmo, Maurizio De Roma, del movimento No Base né a Coltano né altrove, Giacomo Banducci, di Scr, Valter Lorenzi, della Rete dei Comunisti.
Promuovono l’iniziativa Rete dei Comunisti Grosseto e Cambiare Rotta, organizzazione giovanile comunista
“La guerra in Ucraina è destinata a rimanere inscritta nella storia come il conflitto che ha formalizzato l’ingresso dell’umanità in una nuova fase della competizione tra poli imperialisti e grandi potenze economiche cresciute dopo l’89, smentendo clamorosamente la balzana teoria della ‘fine della storia’: la vecchia talpa ha scavato a fondo e, come sempre, è riemersa in forme uniche ed originali – si legge in una nota degli organizzatori dell’incontro –. La sostanza che spinge il nuovo che avanza ha invece radici profonde, facilmente rintracciabili per chi rifugge letture geopolitiche o, peggio ancora, orientate dagli opinion maker di regime. Il multipolarismo, ben prima del conflitto ucraino, ha iniziato a sostituire l’unipolarismo imperialista a dominanza statunitense, come emerge con chiarezza anche dall’ultimo summit Brics di Johannesburg di fine agosto. Il dominio occidentale durato oltre un ventennio in seguito al crollo del muro di Berlino ha solo rinviato l’appuntamento con i limiti intrinseci del capitalismo”.
“Sono venuti al pettine tutti i nodi di una crisi del suo modo di produzione, in forme uniche e senza precedenti rispetto alla storia di questa formazione economico/sociale – prosegue il comunicato -. Come in altre fasi, l’imperialismo occidentale risponde alla propria crisi con la guerra, sociale ed economica all’interno dei propri confini e guerreggiata contro i competitor esterni. Si tratta di capire qual è il punto di fase al quale è giunta, al fine di utilizzare al meglio le armi della critica per tentare di capovolgere i rapporti di forza tra le classi praticando, in un Paese facente parte del polo imperialista europeo come l’Italia, la parola d’ordine della ‘guerra alla guerra’. I comunisti si sono sempre avvalsi di questi profondi sconvolgimenti per far valere le proprie ragioni e dare una ‘spinta’ alla storia, che oggi per noi significa lavorare per il Socialismo del XXI Secolo, che si riaffaccia con forza ed in forme spurie in vari Paesi e continenti”.
“Tenteremo di affrontare alcune sfaccettature di un tornante storico che ripropone i temi appena accennati in queste poche righe – termina la nota -. Ci avvarremo anche dell’esperienza di lotta contro la militarizzazione dei territori, come parte inscindibile e imprescindibile della nostra riflessione”.