Home Colline Metallifere Lago dell’Accesa, il Pci: “Maggiori tutele per l’ambiente e più controlli sugli accessi”

Lago dell’Accesa, il Pci: “Maggiori tutele per l’ambiente e più controlli sugli accessi”

"In questi giorni diversi sono i cittadini che hanno fatto diverse segnalazioni"

di Redazione
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Massa Marittima (Grosseto). “Il lago dell’Accesa rischia di diventare un luogo da turismo di massa con tutte le conseguenze e i danni che ne possono derivare”.

A dichiararlo, in un comunicato, è la segreteria del Pci delle Colline Metallifere.

“Il lago è stato oggetto di interventi di riqualificazione importanti ed è considerarsi un’oasi alla quale va portato tutto il rispetto possibile ed immaginabile e imposte dalle regole – continua la nota -. L’area del lago rientra infatti nel Siti di interesse regionale (Sir 105) e di importanza comunitaria (Sic IT51A0005). Sono quindi da monitorare e valutare alcune criticità emerse nel passato, rappresentate da un peggioramento della qualità dell’acqua, anche se non di notevole entità, che potrebbe derivare da contaminanti e nutrienti di origine agricola, un carico turistico che si sta rilevando piuttosto elevato nella stagione estiva in relazione al suo utilizzo come luogo di balneazione”.

“In questi giorni diversi sono i cittadini che hanno fatto diverse segnalazioni e che vedono proprio in questi giorni scatenarsi un dibattito condito sempre da episodi che si sono verificati dall’avvio della stagione – sottolinea il Pci. Le maggiori lamentele sono collegate all’utilizzo dell’ambiente, sul quale si riversano comportamenti scorretti che si sono spinti anche al lavaggio di panni e animali sulle sponde, per arrivare poi a prendere posti lasciando piantati gli ombrelloni e addirittura a pretendere un parcheggio riservato come se la proprietà potesse essere concessa in via esclusiva a privati. Certamente c’è un problema di civiltà alla base di tutto, ma anche in questo caso un monitoraggio continuo, almeno nelle ore di maggiore afflusso, eviterebbe situazioni che possono degenerare e portare danni ad un ambiente che va per prima cosa tutelato perché è un vero e proprio gioiello del territorio”.

“Anche in questo caso viene da ripensare al Ponte di Birillo, voluto testardamente dall’amministrazione, un’opera di utilità relativa, di impatto notevole e viene da pensare che, se con quei soldi si fossero pagati servizi e prestazioni di controllo, si sarebbe fatta una cosa migliore nell’interesse del patrimonio pubblico. Ma è inutile ormai piangere sul latte versato e sui soldi mal spesi, ora c’è da stringere sui controlli e, magari, pensare ad un ingresso contingentato alle rive del lago in modo da proteggere la conservazione dell’ecosistema lacustre – termina la nota -. Questo non toglie che se l’area è, come ci risulta essere è area Sir e Sic, si deve altresì mantenere in buone condizioni le qualità e la naturalità dell’area interessata, favorendo la presenza di habitat diversificati, la ricchezza delle cenosi animali e vegetali e la salvaguardia delle specie di maggiore rilevanza”.

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