“La negazione dell’evidenza è l’unica cosa che ci potevamo aspettare dal sindaco, dimostrando poca onestà politica e sfoggiando arroganza, prepotenza e una chiara azione intimidatoria nei confronti di chi non la pensa come lui”.
Fiorenzo Borelli, capogruppo di Massa Comune, Daniele Brogi, capogruppo della Lega, Daniele Gasperi e Luciano Fedeli, del Pci delle Colline Metallifere e della federazione di Grosseto. Paolo Mazzocco del Tavolo della salute, replicano a Marcello Giuntini, sindaco di Massa Marittima, sull’Istituto Falusi.
“Definire buffonate manifestazioni e iniziative democratiche di cittadini provenienti non solo da Massa, ma da diverse zone della Toscana, indica il basso livello politico e umano di cui si veste Giuntini – continua la nota -. Sono anni che esiste il problema dell’affitto, Poli nel 2018 lo dichiarò in consiglio e sulla stampa, proposte perché si mediasse sono arrivate dalle minoranze, nel 2020 il CdA di Brenci ne chiese alla Regione la riduzione e ai sindaci un intervento, ma non ricevette risposta e soprattutto sostegno, tant’è che a marzo del 2021 rassegnò, con tutto il CdA, le dimissioni. CdA composto per 4/5 dal Pd. Ed è bene che il sindaco, oltre a ricordarsi come sono andate le cose, si rilegga l’atto del CdA di Brenci, le dimissioni sono legate alla sua inerzia e a quella delle istituzioni di riferimento, non avendo avuto rassicurazioni in merito alla crisi finanziaria nella quale versava l’Istituto, legata soprattutto all’onere dell’affitto che, se ridotto o eliminato, avrebbe risolto buona parte dei problemi dell’Asp. Queste sono verità nero su bianco“.
“Come è altrettanto vero che, nell’aprile del 2021, Borelli, nel suo intervento in Consiglio, fece proposte, condivise con le minoranze, dal Pci e del Tavolo della salute, e dichiarò di averle formalizzate in una Pec, chiedendo che il documento fosse messo agli atti, documento che Giuntini dice di non avere mai ricevuto, mentre a verbale del Consiglio venne riportata la sua esistenza – prosegue il comunicato -. Sempre nel Consiglio di aprile, il sindaco dichiarò di avere fatto richiesta per l’abbattimento dell’affitto e di essere in attesa della risposta, cosa poi recentemente smentita dalla consigliera Spadi in commissione sanità, che dichiarava che non fosse pervenuta alcuna richiesta per abbattere l’affitto da parte dei sindaci. L’unico sostegno sulla questione è stato quello di Ulmi della Lega, che ha presentato una mozione, chiedendo la riduzione dell’affitto come è stato fatto per l’Ars ai sensi di norme regionali specifiche, che prevedono per enti o soggetti che operano per servizi regionali, come le residenze sanitarie, la riduzione degli affitti.“
“L’Ars sappiamo benissimo che è un soggetto regionale che ha un comitato di indirizzo e controllo, come il CdA del Falusi, una struttura tecnica e revisori dei conti. A novembre 2019 l’Ars ha presentato richiesta di abbattere l’affitto di 120mila euro l’anno e a dicembre la Regione glielo ha concesso portando la locazione a 180 euro l’anno. Il Falusi è un ente istituito dalla Regione, che gestisce un servizio di competenza della Regione, in un immobile della Regione e paga 117mila euro di affitto dal proprio bilancio, che rappresenta il vero buco finanziario del Falusi – sottolinea la nota -. L’affitto grava sul bilancio ed è pagato dagli ospiti. Questi soldi, oltre che a risanare i conti, potevano essere utilizzati per la riqualificazione del personale, nuovi servizi o abbattere le rette. Questa situazione è dal 2018 che si protrae e non si capisce perché ci sia voluto un tempo così lungo quando per altri organismi in un mese tutto si è risolto. E questo ritardo lo pagano cittadini e lavoratori. Certo che, se non ci fossero stati i buffoni incatenati a Firenze, la mozione dell’Ulmi e tutte le iniziative fatte in questi anni dalle minoranze e forze politiche, dal Tavolo della salute, quando mai si sarebbe discusso di sanità e servizi come quello del Falusi e di quello che sta succedendo in questi due settori importanti e fondamentali per il territorio?“.
“Bene che la soluzione si avvicini, sindaco, ma si spicci perché ogni mese gli ospiti e la comunità pagano 10mila euro che potrebbero essere spesi meglio e aumentare le prestazioni dell’istituto – termina il comunicato –. Poi se lei vuol continuare a fare il negazionista, l’arrogante ed il prepotente camuffandosi dietro una poca onestà politica lo faccia, noi proseguiremo nella nostra battaglia per il bene della comunità“.