“Termine straparla e i sindaci di centrosinistra pretendono addirittura di farci la ramanzina, con una lezione spicciola di correttezza, quando è invece bene ricordare che alla base di tutta la vicenda c’è un patto parasociale firmato da 18 sindaci, anche da quelli del Pd, e che specifica come il nome del presidente per il biennio 2020-21 debba essere designato dal Comune si Grosseto, in quanto sede di presidio ospedaliero”.
Andrea Ulmi, segretario provinciale della Lega, Fabrizio Rossi, presidente provinciale di Fratelli d’Italia, e Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia, replicano a Giacomo Termine in merito alla presidenza del Coeso.
“L’unica certezza che possiamo cogliere da questa battaglia personale portata avanti dal centrosinistra nei confronti del Comune capoluogo è che, in futuro, non firmeremo più atti con i sindaci di centrosinistra, perché non sono in grado di rispettare la parola, nè la firma, data, tanto più che, nel caso specifico, questo avviene in un settore che oggi più che mai necessità di particolare attenzione come quello del sociale – continua la nota -. La vogliono buttare in polemica, ma il nome di Vivarelli Colonna è espressione del Comune di Grosseto e della coalizione di centrodestra tutta, ed è la sola soluzione percorribile, anche perché è l’unica legittimata dai patti parasociali firmati, sottoscritti e accettati“.
“Non possono accettare che dopo molti anni sia il centrodestra ad avere un presidente del Coeso. Se ne facciano una ragione, accettino la democrazia anche quando non fa loro comodo appellarsi ai valori democratici. Non si affannino troppo a cercare scappatoie o tantomeno alibi poco suggestivi. Rispettate ogni tanto sia la democrazia che i patti parasociali sottoscritti dai Comuni, i quali prevedevano con chiarezza la designazione da parte del Comune di Grosseto – termina il comunicato -. Designazione che, per i noti motivi dell’emergenza sanitaria, è stata rinviata opportunamente all’estate“.