“Il comparto agricolo e quello della pesca rischiano di uscire con le ossa rotte dal Decreto Clima, la cui bozza è in fase di elaborazione il Ministero per l’Ambiente. Si tratta di una sciagura senza precedenti”.
Così l’onorevole Mario Lolini, vicepresidente della Commissione Agricoltura, va all’attacco della misura che il Governo potrebbe mettere in campo.
“La bozza prevede tagli che colpirebbero duramente gli attuali sussidi per i carburanti utilizzati da coltivatori e pescatori ed andrebbero a rivedere i regimi fiscali sulle loro attività. Questo – aggiunge Lolini – significa mettere in ginocchio molte aziende ed i pochi a rialzarsi sarebbero costretti ad alzare i prezzi del prodotto andando a gravare sulle tasche di famiglie e consumatori”.
Ma c’è di più. “Solo il 50 per cento degli importi ricavati dai tagli alle agevolazioni fiscali – denuncia Lolini – sarebbe destinato al fondo per il finanziamento di interventi in materia ambientale, mentre il restante 50 per cento finirebbe nel bilancio dello Stato, della serie che il Governo intende ancora una volta fare cassa a spese di chi produce”.
L’attacco di Lolini non finisce qui. “Al danno si unisce anche la beffa – sostiene l’onorevole della Lega -, visto che con il precedente Governo avevamo lottato per tutelare il made in Italy riuscendo a vincere la sfida dell’etichettatura sulla provenienza dei prodotti a tutela del consumatore, il nuovo Ministro dell’Agricoltura Bellanova come prima dichiarazione propone di aprire al Ceta ed agli Ogm, dunque alle grandi multinazionali”.
Chi ne uscirà con i danni maggiori, per Lolini potrebbe essere proprio la Maremma. “Realtà come quella maremmana – denuncia ancora –, che puntano sulla qualità dei prodotti, sul km zero, sulla stagionalità potrebbero subire un danno incalcolabile. Si tratterebbe, con un colpo di spugna, di azzerare anni di battaglie portate avanti dagli imprenditori agricoli e dalle associazioni di categoria. Noi ci opporremo con tutta la nostra forza per fare in modo che un decreto da ‘green’ non diventi da ‘rosso’ per i conti delle aziende e che le nostre produzioni vengano tutelate e protette di fronte all’esterofilia diffusa di chi ci governa”.
La Lega di Grosseto si affianca alla battaglia dell’onorevole Mario Lolini e di tutto il gruppo parlamentare del Carroccio.
“Uno dei settori portanti dell’economia maremmana – sostiene il segretario della Lega, Andrea Ulmi – rischia pesanti ripercussioni a causa di scelte che non tengono minimamente conto della realtà del mondo agricolo e della pesca. Soprattutto il Governo sembra intenzionato a svendere il nostro Paese all’Europa non solo sul piano finanziario, ma anche colpendo il made in Italy ed in particolar modo quei settori agricolo e della pesca che sono il nostro fiore all’occhiello e che tanto incidono sul pil della nostra provincia. Non oso immaginare che cosa potrà fare tra qualche mese quando a Bruxelles ed a Strasburgo si inizierà a discutere della nuova Pac, la Politica agricola comune. Se le premesse sono queste dobbiamo solo augurarci che ‘l’esecutivo delle poltrone’ possa andare presto a casa e che la parola torni agli italiani”.