«Siamo contenti del fatto che Unicoop Tirreno sia tornata sui suoi passi rispetto all’apertura di un proprio negozio in via Inghilterra – sottolineano Massimiliano Stacchini (Filcams-Cgil) e Alessandro Gualtieri (Fisascat-Cisl) – e ringraziamo il sindaco di Grosseto, Vivarelli Colonna, che ha ripreso le informazioni che gli avevamo fornito costringendo di fatto l’azienda a cambiare approccio.
Il sindacato vigilerà su questa vicenda, augurandoci che alle parole seguano i fatti. Nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini del quartiere Pace. Anche se la chiusura del supermercato di via Inghilterra e la riapertura di un negozio InCoop, va naturalmente inquadrata nella vertenza più generale con Unicoop Tirreno. Che il prossimo 3 febbraio vedrà uno sciopero unitario di tutti i dipendenti».
«Da parte nostra – aggiungono i due sindacalisti -, confermiamo che nell’incontro del 14 gennaio a Firenze con la dirigenza di Unicoop, a domanda precisa se avessero programmato investimenti sulla rete di vendita, la risposta è stata negativa. Se la riapertura fosse davvero già stata programmata come ieri ha sostenuto l’azienda, non si comprende perché durante l’incontro questa notizia non sia stata data. Così come non si spiega il silenzio della cooperativa dopo la presentazione delle numerose firme raccolte dal comitato costituito nel quartiere Pace».
«Il comunicato di Unicoop Tirreno in risposta al sindaco di Grosseto, d’altra parte, dà la netta impressione di uno sbandamento della dirigenza aziendale, che rivendica le assunzioni effettuate per l’apertura del nuovo Ipercoop a novembre 2016, sorvolando sul piano di tagli occupazionali presentato appena pochi giorni dopo. Un’arrampicata sugli specchi – concludono Stacchini e Gualtieri – che ci allarma molto, perché lascia trasparire un’inadeguatezza preoccupante rispetto alla capacità di programmare un serio piano di rilancio».