Home GrossetoCronaca Grosseto Lotta all’abusivismo commerciale, allo spaccio di droga e al lavoro in nero: tutte le operazioni della Guardia di Finanza

Lotta all’abusivismo commerciale, allo spaccio di droga e al lavoro in nero: tutte le operazioni della Guardia di Finanza

di Redazione
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Dall’inizio di giugno ad oggi, i reparti della Guardia di Finanza della provincia di Grosseto hanno effettuato 55 interventi a contrasto dei fenomeni della contraffazione, dell’abusivismo commerciale e della sicurezza dei prodotti, che hanno portato alla denuncia all’autorità giudiziaria di 55 persone per reati contro la fede pubblica e ad una verbalizzazione ai fini amministrativi.

Oltre 9.000 i prodotti contraffatti o insicuri (non conformi alle normative e agli standard vigenti in materia di sicurezza generale dei prodotti posti in commercio), per un valore di vendita stimato pari a circa 175.000 euro. Ulteriori 4.856 pezzi sono stati sottoposti a sequestro amministrativo a venditori abusivi, privi di autorizzazione amministrativa per il commercio ambulante.

 Intensificati i controlli nei luoghi più frequentati, come centri urbani e località di villeggiatura, stazioni ferroviarie e degli autobus, porti turistici, mercati settimanali e centri commerciali, luoghi di aggregazione giovanile.

L’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio è stata attuata sia nell’ambito di un “dispositivo operativo” messo a punto dal Comando provinciale, con l’obiettivo di difendere gli interessi economici e sociali danneggiati dal fenomeno illecito della contraffazione e dell’abusivismo commerciale organizzato, tutelare il made in Italy ed impedire la vendita di merci prive delle previste indicazioni per il consumatore, poste a garanzia della salute dei cittadini dal Regolamento comunitario 1223/09, sia nell’ambito dei servizi interforze disposti dalla Prefettura.

Gli articoli d’abbigliamento e i relativi accessori rinvenuti e sottoposti a sequestro, spesso di ottima fattura, riportano i loghi di note marche italiane ed estere, quali Prada, Louis Vuitton, Colmar, Moncler e Gucci, solo per citarne alcune.

L’azione di contrasto alla commercializzazione dei prodotti contraffatti e non sicuri è finalizzato a ricostruire l’intera filiera della produzione sommersa e della distribuzione (fino all’individuazione dei depositi di stoccaggio della merce), gestita dalla criminalità economica e organizzata, filiera che danneggia il mercato e favorisce anche altri gravi illeciti di carattere sia amministrativo che penale, quali il lavoro nero e irregolare, l’immigrazione clandestina, il riciclaggio e l’evasione fiscale e contributiva, così sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole, mettendo in pericolo la salute dei consumatori.

Nell’ottica di un deciso contrasto al fenomeno della contraffazione, è opportuno ricordare che il decreto legge 35/2005 prevede una multa anche per l’acquirente, cha va da un minimo di 100 euro fino ad un massimo di 7.000 euro.

Secondo un approccio trasversale ai fenomeni illeciti di tipo economico e comune, le Fiamme gialle hanno rafforzato il contrasto allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti, arrestando 5 spacciatori e denunciandone altri 18. Segnalati alla Prefettura anche 90 assuntori; sequestrate sostanze stupefacenti per quasi 1 chilo (in particolare, circa 300 grammi di cocaina, 50 di eroina, 550 di hashish, 70 di marijuana e altre sostanze stupefacenti).

Due sono i controlli su immobili irregolarmente affittati, proposti anche mediante offerte on-line, che hanno consentito di individuare circa 20.000 euro di somme pagate in nero.

Nel corso dei controlli sono stati individuati due lavoratori in nero e 13 lavoratori irregolari.

I servizi quotidiani di controllo economico del territorio hanno permesso di scoprire, in particolare, un comandante di yacht che lavorava in nero, dichiarando all’Inps uno stato di disoccupazione e indebitamente percependo diverse migliaia di euro di relativa indennità non spettante. Lo stesso è stato segnalato all’Inps per il recupero dell’indennità e denunciato alla Procura della Repubblica.

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