“Quando chiude un giornale, è la democrazia a perdere un pezzetto della sua essenza, di quella diversità di opinioni e punti di vista tanto più ricchi quanto più essa è in salute. Quando chiude un giornale a rimetterci siamo tutti, ma soprattutto a rimetterci sono quei ragazzi che il mestiere di giornalista lo fanno con serietà e con la schiena dritta. Ed al Corriere di Maremma di questi ragazzi in questi anni ce ne sono e ce ne sono stati tanti. Ai giornalisti della redazione di Grosseto va quindi la solidarietà di Sinistra Ecologia Libertà, che su questa questione presenterà una interrogazione in Senato, e la mia personale vicinanza, dal momento che in passato, per diversi anni, ho collaborato proprio con quel quotidiano che ha contribuito a far crescere in me la passione per questo nostro territorio”. A dichiararlo il coordinatore di SEL Grosseto Marco Sabatini.
“E’ necessario però fin da subito parlare di responsabilità – prosegue – Ancora una volta, infatti, sono i lavoratori a pagare il prezzo di scelte sbagliate assunte dall’azienda. E’ evidente che in tutti questi anni l’editore non è stato in grado di valorizzare la testata rendendola appetibile sul mercato pubblicitario, accontentandosi di giocare di rimessa e al ribasso. Nel gorgo di questi errori strategici viene oggi risucchiata la redazione grossetana, i cui lavoratori sono destinata alla cassa integrazione a zero ore, mentre per le altre redazioni toscane il futuro si preannuncia tutt’altro che roseo”.
“Alle scelte sbagliate – dice ancora Sabatini – si è aggiunto poi il mancato investimento nell’edizione web che, se gestita e sviluppata in maniera appropriata, avrebbe permesso, e potrebbe ancora permettere, almeno di mantenere alcuni dei posti di lavoro, proponendo un prodotto innovativo e al passo con i tempi. Tutto questo, purtroppo, non appare nelle intenzioni dell’azienda e la scomparsa di un’altra testata dopo quella drammatica di TeleTirreno e del suo patrimonio di competenze e professionalità appare imminente. SEL farà il possibile, cercando di tenere alta l’attenzione su una vicenda che rischia di essere liquidata in poco tempo, lasciando quei lavoratori da soli, com’è accaduto in passato per altri”.