“Gli effetti nefasti della legge 107 sono oramai evidenti. La volontà sfacciata di edificare una scuola gerarchizzata sul modello renziano di società, ‘Un uomo solo al comando di strutture aziendali a caccia di profitti economici’, guidata da presidi-padroni e con docenti ridotti a ‘tuttofare’ minacciati di licenziamento, riduzioni salariali, trasferimenti, sta creando il caos in strutture già prostrate da più di due decenni di tagli al personale e ai finanziamenti”.
A dichiararlo è Giuseppe Follino, portavoce Cobas Scuola di Grosseto.
La creazione di conflitti tra i lavoratori/trici in nome della premialità di un presunto ‘merito’, finalizzata alla creazione di una ‘corte’ di docenti al servizio del preside, sta distruggendo la collegialità e il lavoro unitario, cancellando la libertà didattica, unica garanzia per gli studenti e le famiglie di pluralismo e ricchezza culturale – spiega Follino –. E, mentre prosegue la resistenza all’applicazione della 107, appare sempre più chiaro il ruolo cruciale che in essa ricoprono i quiz Invalsi. Per la ‘valutazione’ di docenti, studenti e scuole e per i finanziamenti, l’apparato ministeriale intende imporre l’unico elemento che ritiene dotato di una parvenza di ‘oggettività statistica’: e cioè i risultati degli assurdi indovinelli invalsiani”.
“Il 4 e il 5 maggio, alle elementari, e il 12 maggio, alle superiori, si rinnoverà il rito insensato dei quiz, contro il quale avrà ancora più rilievo degli anni scorsi l’opposizione frontale dei lavoratori/trici della scuola, degli studenti e dei genitori che intendono difendere la qualità e i valori della scuola pubblica – continua il portavoce dei Cobas –. Già lo scorso maggio gli insulsi indovinelli vennero sbeffeggiati e annullati in tantissime scuole dallo sciopero indetto dai Cobas e dal boicottaggio di studenti e genitori”.
“Dunque, tenendo conto anche dell’emarginazione/espulsione di una marea di precari, dell’indegno trattamento riservato agli Ata e ai neo-assunti nell’’organico funzionale’, eufemismo che copre la ‘supplentite’, e del perdurare del blocco contrattuale, da 7 anni, che ha ulteriormente impoverito docenti ed Ata, i Cobas hanno convocato per il 12 maggio lo sciopero generale di tutte le scuole, con manifestazioni nelle principali città; nonché lo sciopero del personale docente della scuola primaria il 4 e il 5 maggio per il boicottaggio dei quiz – sottolinea Follino -. Ogni insegnante sceglierà il giorno in cui lo sciopero sarà più efficace per il boicottaggio. Lo sciopero del 12 maggio è convocato anche dalla Gilda e dall’Unicobas e, a Grosseto, si svolgerà una manifestazione in piazza Socci”.
“Oltre ad esigere la cancellazione dei quiz Invalsi e del loro uso per ‘valutare’ docenti, studenti e scuole, lo sciopero è – spiega Follino -:
- contro la Legge 107 e in particolare contro il premio di ‘merito’, la chiamata diretta da parte del preside per incarichi solo triennali (negli ambiti territoriali), l’obbligo di alternanza scuola-lavoro di 200 ore nei licei e di 400 nei tecnico-professionali;
- contro l’accordo sulla mobilità, che colpisce in particolare gli insegnanti della ‘fase C’;
- per un significativo aumento salariale contrattuale per docenti ed Ata, recuperando almeno quanto perso negli ultimi anni;
- per l’assunzione di tutti i precari abilitati o con 360 giorni di insegnamento;
- per l’aumento del numero dei collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e assistenti tecnici;
- per lo sblocco immediato delle immissioni in ruolo per tutti i profili Ata”.
“Intanto è iniziata la campagna dei referendum sociali, per eliminare i punti più intollerabili della legge 107, gli inceneritori e le trivelle petrolifere, nonché per una petizione popolare in difesa dell’acqua pubblica – conclude Follino –. Le giornate di preparazione e di effettuazione dello sciopero dovranno anche dare un grande impulso alla raccolta firme dei referendum, strumento rilevante per battere la cattiva scuola di Renzi e per smantellare installazioni inquinanti e pericolose”.